In questa sede si desidera porre l’attenzione su due tombe con ingresso a pozzetto verticale, documentate nei comuni di Florinas (in località Funtana ‘ e Furros o Cantaru ‘e Furros) e di Ossi (in località Monte Mannu). La tipologia di questi sepolcreti monocellulari con ingresso verticale, riscontrata in pochissimi altri siti della Sardegna, è caratterizzata da un’architettura molto semplice, ma riveste un notevole interesse archeologico e cronologico. Infatti, la fisionomia di queste tombe potrebbe benissimo collocarsi nelle prime manifestazioni ipogeiche sarde, riconducibili alle fasi culturali di Bonu Ighinu (Cuccuru S’Arriu-Cabras). Non sono monumenti isolati, ma inseriti in un’areale ove si documentano numerosi esempi di architettura funeraria di età neolitica (Mesu ‘e Montes, S’Adde ‘e Asile, S’Isterridolzi-Ossi, Sos Crastos Ruttos, Su Tumbone, Coa Lada-Florinas, ecc.). In prossimità della tomba a pozzetto di Florinas si notano pochi frustoli fittili difficilmente databili, a Monte Mannu invece è presente ceramica neolitica di superficie, rinvenuta ad una certa distanza dal sepolcreto. Nell’area di Sas Renas-Saltu Arrendadu, poco lontano da Monte Mannu e dalle necropoli di Mesu ‘e Montes e S’Adde ‘e Asile-Ossi, si trova l’importante complesso di materiali litici e fittili purtroppo fuori contesto, da questa zona proviene un’ansa a rocchetto San Ciriaco. Infine, a non molta distanza dalla tomba di Florinas (Cantaru ‘e Furros) si trova l’abitato preistorico neo-eneolitico di Su Valzu-Sa Coa Larga.