Una comprensione dettagliata della composizione chimica organica e inorganica dei dipinti murali preistorici è fondamentale per identificare non solo i materiali originali utilizzati dall'artigiano/ artista, ma anche per evidenziare la presenza di materiali degradati indotti dal tempo, riutilizzo umano dell'ipogeo o della grotta, e infine dall'inquinamento. Questa conoscenza, quando integrata con i dati storico- archeologici, può migliorare significativamente la conoscenza delle tecniche di pittura del passato. Questa problematica rappresenta una vera sfida per il chimico a causa della complessa composizione di questi dipinti dove oltre ai materiali originali sono presenti prodotti di trasformazione causati da invecchiamento, fattori ambientali e attività umane, e le quantità da determinare sono a livello di tracce. Attualmente, la spettroscopia di Raman e le tecniche basate sulla cromatografia e sulla spettrometria di massa, Py-GC-MS (pirolisi – gascromatografia - spettrometria di massa), GC-MS e HPLC-MS (cromatografia liquida – spettrometria di massa), svolgono un ruolo cruciale nella caratterizzazione dei materiali inorganici ed organici nello stesso micro-campione. Queste tecniche forniscono profili molecolari caratteristici, che aiutano nell'identificazione dei materiali e contribuiscono a risolvere le complessità chimiche dei materiali organici naturali e dei loro composti di degradazione. Questa conferenza si propone di illustrare le attuali procedure analitiche basate su tecniche di cromatografia-spettrometria di massa e sulla spettroscopia Raman che consentono la caratterizzazione di macromolecole e pigmenti presenti in dipinti murali. Vengono discussi i risultati dell’applicazione di queste tecniche a diverse pitture murali di Domus de Janas, dimostrando come l'integrazione tra informazioni chimiche e storico-archeologiche possano fornire nuove conoscenze.