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Le domus de janas di Prunittu nel territorio di Sorradile. Il patrimonio di un borgo

Pierangela Defrassu

Le testimonianze più antiche relative al territorio di Sorradile, allo stato attuale delle ricerche, rimandano al Neolitico Recente e Finale e sono documentate dalla presenza di numerose domus de janas distribuite in maniera omogenea nell’agro. A questo orizzonte cronologico e culturale si associano le necropoli PrunittuAràccono, di Sas Lozzas e di Isterridorzu, insieme agli ipogei isolati di Muru ’e mesu, Santu Cristos e Bonorchis. Le sepolture individuate si inseriscono appieno nel quadro insediativo della media valle del Tirso, occupata in maniera capillare dall’epoca prenuragica sino all’età romana e medievale. La distribuzione stessa delle necropoli deve essere interpretata come riflesso dell’organizzazione territoriale degli insediamenti coevi. Lo studio degli ipogei restituisce documentate fasi di riutilizzo che, attraverso l’età romana e quella medioevale giunge fino all’età moderna. La necropoli a domus de janas di Prunittu sorge nelle immediate vicinanze della strada comunale asfaltata che collega l’abitato di Sorradile con il novenario campestre dl San Nicola. Il complesso, situato all'altezza di m 350 circa s.l.m., è realizzato per escavazione dell’ampio bancone trachitico che sovrasta il rio Paule e si protende verso il fiume Tirso. La necropoli, composta da circa 26 ipogei, può essere suddivisa in due gruppi ben distinti che, anche se viciniori, ricadono l’uno in località Prunittu l’altro in località Aràccono.

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