La tomba megalitica di Montegonella (Nuraxinieddu – OR) venne scoperta nel 1972 in occasione di lavori agricoli e dello scavo di un canale d'irrigazione che in parte ne intaccarono la struttura. Una prima notizia preliminare, in seguito alla segnalazione di Salvatore Sebis, che individuò il contesto ed effettuò un primo recupero dei materiali, venne pubblicata da E. Atzeni nel 1975 in Studi Sardi XXIII, notizia corredata dal disegno di un piccolo nucleo di reperti ceramici, rappresentativi delle forme ceramiche presenti nel contesto, e di uno spillone in rame. La tomba è del tipo dolmenico a corridoio o allèe couverte, e costituisce un raro esempio di questa tipologia nel Campidano di Oristano, pertinente ad una fase che ancora risente delle influenze eneolitiche, ma che prelude ai futuri sviluppi delle prime fasi nuragiche. Il contesto ceramico, caratterizzato da forme ceramiche fra le quali sono presenti tegami, tazze carenate, anse a gomito, anche con sopraelevazione asciforme, scodelle troncoconiche, è infatti uno dei contesti maggiormente rappresentativi della seconda fase del Bronzo antico in Sardegna, e si distingue per l’assenza del vaso tripode e di altri elementi tipici del Bronzo antico iniziale. Alcuni elementi presenti nella tomba di Montegonella proseguiranno, come noto, nelle prime fasi del Bronzo medio, fase per la quale si dispone di ampia documentazione nello stesso Campidano di Oristano (fra i numerosi contesti noti si evidenzia la presenza del contiguo villaggio di Montegonella, situato poco più ad Ovest). Viene quindi proposto un riesame della documentazione ceramica, con l’integrazione dei reperti ancora inediti (circa 170), e un inquadramento più puntuale della struttura, per la quale si si proporranno confronti con altre strutture megalitiche della stessa tipologia (documentate anche in altre parti dell'Isola). La tomba di Montegonella rappresenta un elemento essenziale per la conoscenza delle dinamiche del popolamento dell’area del Campidano di Oristano, e rimane ad oggi uno dei contesti più importanti dell’Isola per la comprensione degli aspetti cronologici e culturali a suo tempo definiti “Bonnanaro”, alla luce delle più recenti ricerche più puntualmente classificabili in termini di cronologia relativa ed assoluta.