La Sardegna tra la fine del V e l’inizio del II millennio a.C. presenta 8 categorie di monumenti o di tracce antropiche, di carattere civile, funerario, religioso, fino a raggiungere il numero di 5000 siti. Le categorie sono quelle delle grotte e dei ripari sotto roccia, degli insediamenti all’aperto senza o con muraglie, delle tombe a domus de janas, a circolo, a fossa; dei menhir (singoli, in diade, triade, in allineamento), dei cromlech e, infine, dei santuari come ad esempio il complesso monumentale di Monte d’Accoddi. Nell’architettura degli insediamenti sono evidenti influssi soprattutto del megalitismo europeo, che assumono talvolta aspetti dimessi. Spesso, però, sono anche rielaborati e adattati alle esigenze delle comunità, assumendo connotazioni identitarie. Le manifestazione dell’ipogeismo sono numerose (risultano censite circa 3500 domus de janas), si sviluppano con ricchezza di planimetrie e presentano manifestazioni artistiche scolpite, incise e dipinte che nel complesso appaiono uniche nel mondo preistorico mediterraneo.