La necropoli a domus de janas di Molia ad Illorai, scoperta nel 1976 in seguito a lavori per la costruzione della SP 10M, comprende 9 ipogei, dei quali tre presentano un nucleo iniziale costituito da anticella semicircolare seguita da un vano rettangolare, schema mutuato dalle planimetrie delle capanne del villaggio di Serra Linta a Sedilo. Dopo gli interventi eseguiti nel 1976 e nel 1977-’78 per conto della Soprintendenza Archeologica per le Province di Sassari e Nuoro, e nel 1983 dall’Università di Sassari, in regime di concessione ministeriale, nel 2014 gli scavi sono ripresi, sempre con la direzione scientifica della prof.ssa Giuseppa Tanda, nel quadro di una convezione stipulata tra il Comune di Illorai e l’Università di Cagliari, titolare del progetto “Cultura visuale preistorica: le domus de janas” 1, nel quale era previsto l’intervento. I lavori sono stati ripresi nel 2015-2016 e nel 2018-2019, 2021-2022, su finanziamento del Comune di Illorai e della Fondazione di Sardegna 2, e sono in corso di completamento. La ricerca segue un approccio interdisciplinare che coinvolge non solo archeologi preistorici Ma anche esperti in archeobotanica, paleofauna, chimica, archeometria consentendo di ottenere risultati apprezzabili ed utili per la ricostruzione della vita quotidiana delle comunità vissute tra la fine del V ed i primi secoli del II millennio a. C. Quest’arco cronologico ampio è confermato anche dalle dieci datazioni radiometriche eseguite su campioni organici (carboni, semi e frasche carbonizzate). Di grande interesse per la ricostruzione del rituale funerario sono risultate anche le analisi archeobotaniche e quelle chimiche sui contenuti dei vasi rituali. Grazie a questi studi la necropoli di Molia si è posta come luogo fondamentale per la ricerca sulle domus de janas e per la preistoria della Sardegna, meritando così di entrare della Tentative List dell’Unesco.