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L’architettura funeraria ipogeica in Sicilia tra III e II millennio a.C.: proposta di classificazione tipologica dei prospetti

Diego Barucco, Giuseppe Libra, Carlo Veca

Il paesaggio funerario siciliano tra la fine del III e II millennio a.C. è costituito dalla diffusione capillare della cosiddetta grotticella artificiale, una camera ipogea riprodotta in decine di esemplari nelle numerose necropoli rupestri nella Sicilia sudorientale. Le principali caratteristiche della tomba hanno trovato una definizione generica, soprattutto per gli aspetti che rigurdano l’organizzazione dell’accesso, determinabile in un padiglione o vestibolo scavato nelle pareti rocciose verticali; l’apertura riquadrata, serrata da portello monolitico o sistemi di chiusura più articolati; la conformazione della cella, a pianta circolare o più raramente rettangolare, con volta arcuata o piana; la presenza o meno di anticella e apparati architettonici interni, quali letti funebri a nicchie perimetrali o risparmiati nella roccia. Questo spazio funerario era adoperato per il rituale della sepoltura collettiva, con sepolture primarie a inumazione e ripetuta apertura/chiusura dell’accesso per far spazio a nuovi defunti, accompagnati da relativi corredi.

Alcune tombe, definite “a prospetto monumentale”, si differenziano dalle altre per la particolare conformazione e variabilità decorativa della facciata, attraverso l’impiego di pilastri, semipilastri, lesene, cornici multiple o singole, bugne, triliti e altre decorazioni secondarie.

In questa sede si presentano i risultati preliminari del progetto di classificazione tipologica dei prospetti delle tombe a grotticella artificiale della facies di Castelluccio (2200-1600 a.C.). Il progetto in corso è stato articolato in diverse fasi, e ha previsto la combinazione degli studi pregressi con la reiterata ricerca sul campo, per la verifica delle tombe conosciute in letteratura e l’eplorazione sistematica delle necropoli per nuove identificazioni.

Su un totale di ca duemila tombe, ne sono state identificate oltre 180 aventi la presenza di elementi architettonici atti alla monumentalizzazione del prospetto o degli ambienti interni.

A questa fase di individuazione, è seguita quella del rilievo diretto di ogni singolo monumento e lo sviluppo di modelli 3D attraverso l’applicazione fotogrammetrica. Ottenuto un campione ampio, si è passati all’analisi dei dati, basata principalmente sull’esame delle connotazioni architettoniche del monumento al fine di elaborare una seriazione tipologica, per stabilire un codice identificativo che contenesse anche informazioni di carattere architettonico per una lettura immediata delle caratteristiche monumentali.

Sono state definite 7 classi tipologiche primarie, che contraddistinguono a livello strutturale lo sviluppo architettonico dell’intero prospetto. La presenza di determinati elementi decorativi e accessori è caratterizzante al livello univoco e la loro gerarchia dipende in primo luogo dalla complessità architettonica, per la quale si considera un elevato impegno sia progettuale sia realizzativo; in secondo luogo, dalla ridondanza statistica all’interno del campione considerato.

Infine, la realizzazione di un catalogo di tutte le tombe monumentali individuate, accompagnato da una carta di distribuzione del territorio interessato.

Le nuove ricerche qui presentate, hanno come risultato più eclatante quello di arricchire fortemente il quadro delle tombe a propetto monumentale, e di fornire una definizione sistematica dei caratteri architettonici. Inoltre, con il catalogo si vuole fornire uno strumento scientifico, ma anche divulgativo, consultabile e connesso ai continui aggiornamenti degli studi futuri.

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