Il santuario prenuragico di Monte d'Accoddi, nel corso delle diverse campagne di scavo che si sono succedute negli anni, ha restituito importanti reperti utili per la ricostruzione della storia del sito e più in generale perun inquadramento degli aspetti cultuali della Sardegna neolitica ed eneolitica. Il contesto, di importanza mediterranea, è stato studiato da diversi specialisti ed è ancora oggetto di dibattito per alcuni aspetti, quali le datazioni e le sequenze culturali. La maggior parte dei materiali rinvenuti nel sito, cui si riconosce una grande importanza proprio in virtù della scarsità di confronti che caratterizza l'area archeologica, sono da sempre custoditi ed esposti al Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico G. A. Sanna di Sassari. Nel corso dei decenni il museo ha di volta in volta individuato le modalità ritenute piu opportune per l'eposizione dei materiali e, tramite essi, del racconto di una fase complessa e non sempre facilmente accessibile al pubblico non specialista come la preistoria della Sardegna, dapprima con la realizzazione della sala voluta dalla dottoressa Fulvia Lo Schiavo, dedicata interamente all'altare di Monte d'Accoddi, e poi con i vari allestimenti succesivi fino all'ultimo in ordine cronologico, attualmente in corso, curato dallo studio di architettura Tortelli e Fassoni, con la direzione scientifica dei tre autori del contributo. L'intervento intende quindi ripercorrere una storia degli allestimenti e una presentazione di quello attualmente (luglio 2024) in fase di progettazione.