Nel territorio di Ardauli si conserva un ricco patrimonio di tombe ipogeiche prenuragiche (domus de janas), tra le quali spicca la tomba dipinta di Mandras. Si tratta di un piccolo ipogeo composto da atrio, anticella, cella principale e celletta laterale, nel quale almeno tre ambienti sono decorati da pitture rosse rappresentanti la struttura della casa. La tomba di Mandras offre un contributo importante allo studio e alla conoscenza dei contesti relativi alle fasi finali del Neolitico. Il repertorio litico rinvenuto mediante uno scavo stratigrafico nell’area antistante la domu comprende, oltre a numerosi manufatti in ossidiana, alcuni strumenti in selce idrotermale calcedoniosa. L’industria litica in ossidiana è costituita da nuclei, raschiatoi, grattatoi su lamella, lamelle e cuspidi di freccia, mentre quella in selce comprende due lame lunghe a sezione trapezoidale. I reperti in ossidiana testimoniano la diffusione e l’uso della pietra vitrea del Monte Arci in quest’area dell’isola. Difficile dire, allo stato attuale delle ricerche, quale sia invece la provenienza del materiale utilizzato per la realizzazione delle lame lunghe. Parole chiave: Mandras, ipogeo funerario, domu de janas dipinta, ossidiana, lame di selce