Per la partecipazione al convegno sarà esposto un poster che illustra le tappe del Cammino delle janas con indicazione dei siti archeologici coinvolti e dei partner. Il progetto, finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dal Cesim, consiste nella creazione del Cammino delle janas che permette un viaggio a piedi o in bicicletta tra storia, cultura, paesaggi e natura e mette in rete realtà ricettive e produttive locali per valorizzare le attrattive del territorio in particolare le domus de janas. Il progetto consiste nella realizzazione di un percorso/itinerario pilota che aspira a divenire volano per poi estendersi come modello in tutto il territorio sardo. Questo primo cammino attraversa il territorio dei comuni di Thiesi, Borutta e Cheremule includendo le seguenti tappe: domus de janas Mandra Antine/Thiesi, necropoli Sant’Andrea Priu, Parco dei Petroglifi/Cheremule, Basilica San Pietro di Sorres e Grotta Ulari/Borutta. Il percorso è stato mappato e sono coinvolte le strutture ricettive per pernottare e mangiare, nonché le realtà produttive (quali cooperative e associazioni), le guide turistiche e cantastorie locali che possono accompagnare i viaggiatori. In una pagina del sito internet del Cesim dedicata al Cammino si possono visionare la mappa e tutte le indicazioni necessarie per percorrere il cammino. I partner del progetto offrono i servizi necessari (punti ristoro, bed and breakfast, alberghi, guide turistiche, servizi navetta etc…) e le realtà locali garantiscono la fruibilità dei siti. Nel mese di dicembre, successivamente al convegno, verrà organizzato un educational tour coinvolgendo giornalisti/e, fotografi/e, videomaker, influencer e blogger che percorreranno l’itinerario e vivranno delle esperienze immersive in modo da divulgare le tappe del percorso. Saranno anche organizzati degli eventi in prossimità dei siti e delle attività laboratoriali, coinvolgendo le maestranze locali, per suscitare curiosità e fare divulgazione. Il progetto si lega al lavoro che il Cesim (Centro Studi Identità e Memoria) sta portando avanti dal 2018 per far riconoscere 26 siti tra i più rappresentativi della preistoria sarda come Patrimonio dell’Umanità Unesco e rappresenta un esempio concreto di valorizzazione e divulgazione dei siti candidati, oltre a rappresentare una pratica per coinvolgere le realtà locali a prendere consapevolezza del valore dei siti archeologici, considerandoli una preziosa opportunità di sviluppo e di crescita del territorio. Il progetto si inserisce nel quadro dei Cammini che attualmente stanno ricevendo particolare attenzione da parte della Regione Autonoma della Sardegna come nuova frontiera di sviluppo del turismo culturale.