Sulla base di una considerazione sulla validità dei concetti di ipogeismo e megalitismo diversa dalla opportuna formulazione pratica riferita a costruzioni di natura funeraria, insediativa e cultuale nel campo degli studi archeologici, si intende esaminare in parallelo la realtà documentata e i possibili criteri di scelta delle due soluzioni - lo scavo di ambienti nel substrato geologico compatto e la costruzione di vani con elementi lapidei naturali o sbozzati - sia nella penisola italiana sia in Sardegna nel corso delle fasi terminali della preistoria. Si tratta di evidenze archeologiche di cui in molti casi non è facile la determinazione cronologica e funzionale sia per la diffusa pratica del riuso di spazi funerari, ma anche cultuali (e ovviamente di carattere abitativo) realizzati in epoche precedenti, sia per la insufficienza o addirittura la mancanza di indagini di scavo. Determinare le caratteristiche che nelle diverse aree considerate consentono di ricollegare gli ipogei alla preistoria recente, facilita la comprensione di importanti aspetti culturali delle società antiche. L'opzione di seppellire negli ipogei oltre che in tombe di classi tipologiche più diffuse, come in Sardegna le tombe collettive costruite, presuppone dinamiche che possono essere legate sia a forme di differenziazione sociale, sia a ideologie ancorate al mantenimento di aspetti formali tradizionali nel culto degli antenati.