ll Sarrabus è la regione storica della Sardegna che occupa la parte sud orientale più estrema dell'Isola. In gran parte montuosa, è occupata perlopiù da rilievi granitici ma non mancano filoni porfirici e formazioni scistose cristalline (San Vito) e calcaree (Monte Quirra). E' bagnata a sud dal canale di Sardegna e est dal mar Tirreno dove sfocia il secondo fiume della Sardegna per lunghezza, il rio Flumendosa, dopo aver creato un’ampia piana alluvionale. Il territorio fu occupato a partire dal Neolitico medio ma è nel Neolitico recente che si assiste ad una importante occupazione del territorio. Risale a questo periodo l'impianto delle tombe ipogeiche note come domu de janas, diffuse dal mare (domus della Spiaggia del Riso-Villasimius) alla fascia pedemontana (d. di Pranu Narbonis-San Vito). Le necropoli sono composte da un piccolo numero di ipogei dallo schema semplice, composto da un'anticella e da una camera di fondo, disposte in senso longitudinale o trasverso. Le altezze delle camere sono modeste. La ripulitura degli interni delle camere e lo scavo delle aree esterne delle tombe che compongono la piccola necropoli di Pranu Narbonis ha consentito di delimitare il periodo di occupazione degli ipogei, dal Neolitico recente-cultura di Ozieri al Bronzo antico-cultura di Bonnanaro-Corona Moltana e al Bronzo Medio, senza soluzione di continuità (sono assenti tuttavia manufatti dell'Eneolitico medio-cultura di Monte Claro), e nell'Alto Medioevo che costituisce il momento terminale dell'utilizzo dell’area funeraria preistorica.